Con l’appello a riconsiderare la Prova delle Quattro Domande il past-president R.G. Gheri ha sottolineato, nel suo intervento, la necessità di ripensare il Rotary nell’attuale fase di crisi dell’associazionismo, criticando il rapporto con la Rotary Foundation e il ruolo del Distretto e degli assistenti del governatore. In tale quadro egli ha invitato a riflettere – anche se a suo giudizio con alcuni anni di ritardo – sulle dimissioni che hanno colpito il Club negli ultimi tre anni. Il past-president Giuliano Sistini ha chiesto di concentrarsi su principi comuni che – attraverso azioni concrete – possono unire persone diverse.
Egli ha sottolineato la serenità riscontrata nei rotariani di altri Paesi, a cominciare dai nostri club contatto e nei Congressi internazionali cui ha partecipato con gioia. Sistini ha concluso anch’egli con una domanda:
cosa sto facendo io per il Rotary? Il past-president N. Villari ha riassunto i precedenti interventi alla luce
della propria esperienza, talvolta dolorosa ma dalla quale ha tratto la necessità di non ritirarsi bensì
accettare il dibattito e difendere le proprie idee, giacché “chi non difende le proprie idee o non vale lui o non valgono le sue idee”. Nel dibattito sono intervenuti numerosi soci.
Parmeggiani (felice per gli interventi approfonditi dei relatori) Cardinale (che ha invitato a non concentrarsi eccessivamente sui programmi in modo troppo automatico per dare spazio ai temi dello stare insieme) Missigoi (che ha analizzato la passione associativa dei toscani e il profondo senso di appartenenza che genera, in caso di delusioni, un disagio psicologico che porta all’abbandono) Savio (rientrato al Club dopo una lunga assenza per motivi di salute coraggiosamente superati, che si è appellato ai futuri candidati a leader del Club perché si concentrino su programmi semplici e condivisi) Paolillo (che ha commentato amaramente alcuni disagi da lui osservati anche nell’organizzazione delle riunioni e invitato i futuri presidenti a dotarsi di un piano d’azione come nelle aziende).
L’invito di Paolillo . condiviso dal R.I. che ha imposto il piano direttivo di Club gi. introdotto nel Firenze Est da alcuni anni e che evidentemente necessita di maggiore condivisione (ndr).
Sangregorio (che ha chiesto di limitare le critiche contro i dirigenti di turno riprendendo la gioia del servizio) Fossi (che provocatoriamente ha dichiarato “io al Rotary mi trovo bene” ricordando che le dimissioni di un socio non sono un dramma e che il peso del bene è ancora maggiore di quello del male). Altri interventi hanno posto interrogativi sulla causa del calo dell’effettivo (Zerauschek) e sulla libertà di associazione che prevede libero ingresso e libera uscita, verso la quale occorre il massimo rispetto per chi si decide a tale passo (Cobisi) e un richiamo alla correttezza, a cominciare dai livelli distrettuali (Tredici).
Infine, su invito di Cobisi, i presenti hanno rivolto un pensiero ai morti nella tragedia del mare che ha colpito decine di migranti al largo di Lampedusa.