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Accolto dal presidente Verità e dagli altri Presidenti di questo interclub, Marcello Veneziani è tra le voci più note della destra culturale. Pugliese di origine, ha raggiunto la celebrità con interventi spesso controcorrente sulla stampa e in televisione interpretando in modo originale la storia recente del Paese. Un oratore ideale per un dibattito che – alla fine del suo intervento – non è certo mancato e prodotto ulteriori stimoli nei numerosi partecipanti. E d’altra parte, ha  sottolineato il presidente Verità, dopo averlo conosciuto attraverso i media è particolarmente interessante uno scambio di opinioni di presenza.

Sulla conferenza di Veneziani riportiamo un commento di Giancarlo Taddei Elmi.  “I tre grandi ideali vengono analizzati nel terzo millennio non per una nostalgica rievocazione del passato ma per scoprire come sono stati sostituiti o affiancati nella societ post-moderna di oggi e in che misura ancora possano svolgere una funzione per lo sviluppo intellettuale, sociale e culturale dell'uomo economico e tecnologico attuale. Come sottolinea in apertura l'autore, le società da sempre hanno fatto riferimento ai tre capisaldi Dio Patria e Famiglia, sono esigenze naturali a cui l'uomo ricorre per dare un senso alla propria esistenza. Dio rappresenta il bisogno di immaginare una realtà trascendente necessaria per interrogarsi sul proprio destino, Patria costituisce il legame con la propria terra di origine, Famiglia . il luogo dove si realizzano sentimenti, gioie, angosce, è il rifugio sicuro della nostra esistenza nel senso alto del termine. Non devono essere dei fini esclusivi, ma mezzi per la propria realizzazione esistenziale. Oggi paiono sostituiti dalla tecnica e dalla economia che per. rischiano di mettere in secondo piano o di annullare la riflessione sul senso autentico del nostro esistere. La vena pessimistica che traspare dalle pagine del libro di Veneziani va bilanciata con la speranza che l'umanit, nel suo progredire a volte apparentemente regressivo dal punto di vista culturale, ha sempre trovato nel nuovo la forza per rilanciare e rivisitare i valori autentici profondi e immutabili, direi eterni, della Persona. La deriva riduzionistica che va scongiurata . quella che tende ad omologare l'uomo alla macchina. La tecnica deve essere lo strumento e l'Uomo il fine.”