anno 2023 2024      

 

Tradizionale serata di fine annata allietata da alcune buone notizie. Prima di tutto la decisione di Nuccio Topa di restare socio del Club nonostante i suoi frequenti impegni fuori regione e poi la notizia è venuta dal distretto, della concessione dell’attestato di lode presidenziale al Firenze Est.

La cronaca della serata ci ha riservato la sorpresa di avere la famiglia Bartoli al completo e alcuni emozionati nuovi Paul Harris Fellow che, come ha sottolineato il presidente Cobisi, fanno compiere un importante passo avanti al Firenze Est per divenire un club “100% PHF”. Il primo è andato a Marco Frullini (foto SiM qui accanto) segretario del club in questa annata e grafico d’eccezione del Libro dell’anno, distribuito stasera a tutti i presenti. E’ quindi toccato al tesoriere Giuseppe Rogantini Picco, socio di lungo corso e ai prefetti Stefano Selleri, prossimo segretario, e Simone Martini (quest’ultimo fotografo instancabile tutto l’anno) mentre l’ultimo è stato assegnato a Tiziano Chiappini che nel corso dell’anno ha tenuto la delicata funzione dell’azione interna.

Ma le buone notizie non erano finite poichè il Club ha festeggiato l’ingresso di un nuovo socio: Enrico Fantini, che cessando dal Rotaract, nel quale è. stato apprezzatissimo rappresentante distrettuale nell’anno appena concluso, è passato al Rotary nel solco di tanti nostri amici che hanno conosciuto il Firenze Est durante il loro servizio nel Rotaract.

Com’. noto il presidente Cobisi non ha riservato molto spazio agli inni nazionali, raccordandosi alla tradizione del PDG Lamberto Ariani che invitava i soci a una riflessione presente la bandiera. Questa sera, però, gli inni sono stati due: a quello di Mameli, ascoltato dai nostri soci all’inizio, ha fatto seguito l’esecuzione dell’inno sammarinese e l’ammainabandiera del drappo della piccola Repubblica che – con la divisione dei distretti – non condividerà più il territorio con il nostro. La bandiera, ripiegata, è stata consegnata a Gherardo Verità. che la conserverà nell’archivio del Club. L’asta è stata poi utilizzata per aggiungervi, da parte di Gherardo, il giglio di Firenze che insieme con le bandiere italiana, americana, europea e del Rotary completa i simboli presenti alle nostre riunioni.

E’ stato quindi il momento dei discorsi che riportiamo integralmente.

  

  

 

Appartenere al Rotary significa in primo luogo non essere soli

 

Cari amici,

 

mi rivolgo a voi a conclusione dell’anno rotariano 2012-2013 con ancora negli occhi la bellissima esperienza del Congresso internazionale di Lisbona al quale ho avuto la gioia di partecipare con gli amici Minucci e Sistini. Tornare a Lisbona ha avuto per me un sapore speciale. Il Portogallo che mi apparve trent’anni fa arrivandoci la prima volta sembrava dare le spalle all’Europa, tutto proteso verso il mare. La stessa impressione di un’altra volta, una dozzina di anni fa, quando restai una sera a guardare gli aerei che arrivavano dall’Africa e dal Brasile, di notte, uno dietro l’altro, comparendo sulla foce del Tago verso la Torre di Belem per dirigersi all’aeroporto. Nei giorni passati il Portogallo, che ha problemi economici forse superiori ai nostri, si è mostrato ospitale e carico di una speciale dignità dalla quale credo abbiamo molto da imparare. Ho ritrovato i simpatici dolcetti di Nata ma non il mitico Pudim Molotov. Lancio un appello, se qualcuno riuscisse a farmelo…

 

A Lisbona c’era voglia di sdrammatizzare: non per disimpegno ma per la gioia di rirovarsi insieme, 25.000 rotariani di novanta Paesi.

 

Se un anno fa ricordai l’importanza del nostro ritrovarsi insieme ogni settimana, sono ancor più convinto – dopo l’esperienza del 104° Congresso internazionale – che stare insieme sia un impegno che marca la nostra vita e che, nel deserto della situazione attuale, dovrebbe rappresentare una piccola oasi per riprendere il cammino.

 

Il nostro indimenticabile Anton Giulio Sesti, che i più anziani di noi hanno conosciuto a fondo in questo Club, diceva che le donne di casa, attraverso i semplici gesti di ogni giorno (rifare i letti, far la spesa, da mangiare e così via) ci insegnano a invecchiare bene, rispettando i ritmi della giornata. Lo stesso vale per il nostro impegno settimanale con un valore più alto delle faccende quotidiane, il valore della riflessione su tanti temi che i relatori ci pongono innanzi o che nelle conversazioni con i soci emergono da sé. Nella spiritualità dei Padri Betarramiti, la famiglia religiosa nata da San Michele Garicoits nella Francia dell’Ottocento, si è fatto largo da qualche anno uno spazio definito il Monastero Invisibile. Si tratta di un invito alla preghiera da svolgersi – lo cito per questa singolare coincidenza - ogni giovedì.

 

Il Monastero invisibile nasce dall’esigenza profonda di non sentirsi soli e di dare regolarità alla propria azione sapendo che altri si uniscono a noi, condividendo lo stesso spirito. Guardate quante somiglianze col Rotary che troviamo stasera in ambiti dove non ci aspetteremmo rinvenirle. Cos’hanno a che fare le faccende domestiche e le preghiere silenziose con noi? Tanto cari amici, tanto. Perché dall’umiltà delle faccende quotidiane e dal silenzio della meditazione nasce il vero servizio alla comunità ponendosi in ascolto di ciò che ci circonda, senza rinnegare nulla ma accettando ciò che viene sapendo che piccoli gesti possono cambiare la peggiore delle situazioni.

 

L’anno rotariano che si conclude lascia dietro di sé il distacco di tanti amici e altrettanto accadde nei due anni precedenti.

 

Li ho ascoltati uno per uno coloro che lasciavano e ho imparato ad avere il massimo rispetto della loro storia. Quanti guai e sofferenze che l’uscita dal Club intercetta! C’è chi se ne è andato perché è anziano, chi è malato, chi ha problemi di lavoro o di famiglia. Ci vuole rispetto, cari amici, per queste persone. E il rispetto si è fatto silenzio, accompagnato dal rifiuto di ogni recriminazione.

 

E anzi, una specie di Rotary invisibile sta nascendo intorno a noi.

 

Le vestali del Rotary burocratico e rituale non riusciranno mai a vederne gli intrecci ma nulla di ciò che è stato fatto andrà perso né andrà perso l’apporto di chi è stato con noi e magari tornerà.

 

Prepariamoci a riaccogliere chi tornerà e non a recriminare.

 

 

Credete a me, a me che vi parlo con conoscenza di causa ed affermo che nulla è perduto. Gli stessi mezzi che hanno bloccato la nostra azione possono portarci un giorno alla vittoria. Perché appartenere al Rotary significa in primo luogo non essere soli. I 25.000 amici riuniti a Lisbona erano tutti convinti che possiamo far blocco con loro e riprendere la lotta, utilizzando senza limiti l'immenso capitale umano che essi e l’oltre milione di rotariani nel mondo ci assicurano. L’attuale situazione di stanchezza, sfiducia, incapacità di reazione non è limitata allo sfortunato territorio del nostro Paese. E se oggi sembriamo folgorati dalla forza apparente della crisi noi potremo vincere nell'avvenire grazie ad una forza morale superiore. Il destino del mondo, non solo del Rotary, è in questa volontà.

 

Invito tutti, ciascuno con le armi che le proprie capacità loro permettono o anche disarmati, non ha importanza, a darsi da fare.

 

I fatti più importanti dell’anno li troverete nel Libro che come tradizione vi viene ditribuito stasera. Permettetemi solo di sottolineare ciò che spero sia proseguito come le serate complementari dedicate al Columbus; l’invito ai precedenti vincitori del Premio Vallecchi, che può costituire la base di una classe del Firenze Est nella scienza medica e infine l’accompagnamento dei ragazzi del Liceo Artistico nel loro percorso.

 

Altrettanto nel Libro troverete le azioni dei soci più attivi. Li ringrazio di cuore insieme con la nostra segretaria Maria Christina, alla quale vi invito a fare un applauso.

 

Se poi riuscite a farlo anche a me un applauso ve ne sarò grato ma più importante è che tutti insieme sosteniamo la bandiera del nostro Club che da stasera passa nelle mani di Gherardo Verità.

 

  

 

L’intervento di Gherardo Verità

 

Nel Rotary una maggior partecipazione dei soci è il volano del circolo virtuoso

 

 

Ringrazio Luigi per l’annata trascorsa, annata non facile perchè siamo tutti condizionati dalla situazione economica in cui siamo immersi. Non sono un esperto e non posso ne’ voglio fare previsioni, mi auguro solo che il punto più basso sia stato raggiunto. E se il punto è il più basso, si può solo risalire.

  

 

La diminuzione del nostro effettivo è ben nota a tutti ed è figlia, a mio parere, di tante madri. Come in economia il circolo può essere virtuoso oppure vizioso e, quindi, a fronte di una maggiore disponibilità (intendo voglia) a partecipare alla vita economica da parte dei cittadini si può prevedere una maggior necessità di manodopera e quindi una cescita dell’occupazione, anche nel Rotary una maggior partecipazione dei soci e dei loro consorti è il volano del circolo virtuoso che puo’ portare ad un incremento dell’effettivo e ad un pareggio del nostro bilancio senza chiedere ai soci uno sforzo addizionale. Ricordo sempre un mio docente di economia che diceva che le spese fisse sono variabili e quelle variabili sono fisse. ed aveva ragione perche’ le spese fisse variano (pro capite) in funzione della quantita’ di componenti su cui vanno ripartiteed invece le spese variabili rimangono pro capite le stesse al variare del numero delle componenti in gioco. Quindi vi invito ad una partecipazione maggiore che nel passato ed in particolare vorrei che la maggior parte dei soci non intervenisse da solo (stile vecchio club inglese) ma invece con il coniuge, il collega, l’amico da una vita perchè questo è il primo passo del circolo virtuoso.

 

Per fare questo mi sono battuto per ottenere condizioni low cost ed orari compatibili con chi lavora, ma senza mandarlo poi a casa dovendo arrangiarsi per completare la cena. I costi per gli ospiti saranno assolutamente identici a quelli che corrisponderemo al nostro fornitore (in questo caso, e nella maggior parte dei casi, il Mediterraneo). Ogni mese, di massima, ci sarà :

 

- meridiana (pranzo normale, primo e secondo) al costo di 20 €uro

 

- informal dinner (ex caminetto rinforzato) ma alla normale ora di cena (stesso costo e stesso srervizio dellameridiana)

 

- cena conviviale esattamente come nella tradizione) al costo di 32 €uro

 

- caminetto come sempre avvenuto al costo di 7,50 €uro

 

- cene di gala (3 o 4 l’anno) gestite di volta in volta.

 

Cambierà invece come ci organizzeremo, perchè solo conviviali e cene di gala saranno servite ai tavoli (con intervento a fine cena) mentre meridiane ed informal dinner inizieranno con l’intervento (nostro o da parte di un ospite) e la parte “mangereccia” seguirà a buffet con tavoli e sedie di appoggio per tutti i partecipanti in modo tale da consentire una permanenza funzione del tempo a disposizione e del desiderio che si ha di prolungare la permanenza assieme agli altri soci (ed ospiti!).

 

Sono già a piano alcune uscite, anche di più giorni, basate sulla qualità della destinazione ma con grande cura al contenimento dei costi. Ciò vuol dire non affidarci ad una agenzia ma gestrlo in economia (turista fai da te) il che richiede grande riconoscenza per chi si impegna ad organizzare e grande serietà nel mantenere gli impegni presi da coloro che hanno aderito alla iniziativa.

 

E di Rotary? Parleremo e ci occuperemo anche della attività di servizio ed a tal fine le relative commissioni sono nelle migliori mani possibili e sarà fatto come e quanto i più “puri” fra noi si aspettano.

 

Due cose per concludere:

 

prima: sono stato ieri sera al passaggio delle consegne del Rotaract ed ho toccato con mano spirito rotariano, amicizia, propositività (più e meglio, talvolta, di quanto sappiamo fare noi adulti). Ho chiesto a Giovanni Petrocchi (presidente commissione giovani) di inserire un rotaractiano in ogni iniziativa e di inserirlo con pari “dignita’” di noi vecchi rotariani (io lo sono da 25 anni). da valutare se inserirne uno in ogni commissione;

 

la seconda riguarda l’ingresso di nuovi soci. Spero che riusciremo a modificare l’attuale regolamento che impedisce ai consiglieri di presentare nuovi soci (non è il momento giusto per fare una simile limitazione e poi induce a trovare strade traverse per rispettare la forma non rispettando la sostanza) ma chiedo a tutti voi, in primis ai più coinvolti in questo anno rotariano, di valutare nella cerchia delle persone che stimiamo e che stimate, una candidatura da proporre mantenendo sufficientemente alta l’asticella ma puntando anche sui giovani. Ne va del rilancio del nostro club e della soluzione definitiva dei problemi di bilancio.

 

Credo che siamo novanta (o poco meno) ma se ci impegnassimo tutti la legge dei grandi numeri ci porterebbe a risalire rapidamente (con grande beneficio dei costi fissi e della organizzazione del club).

 

Prossimo appuntamento giovedi prossimo in campo neutro (il Mediterraneo è pieno per un congresso) e quindi, a Villa Viviani, Marcello Veneziani (giornalista, scrittore, filosofo) tratterà il tema “Dio, patria e famiglia, dopo il declino” dal suo omonimo recente libro. Faremo partire l’anno gestendo noi un interclub a cui parteciperanno anche i club Firenze Bisenzio; Firenze Certosa e Mugello.

 

A presto, a tutti !

 

La tradizionale “scampanata” tra i due presidenti ha concluso la serata.

 

Grazie a tutti per l’anno 2012-2013;

 

Auguri a tutti per l’anno 2013-2014.