Entusiasta e concreto il maestro Burbi ha affrontato il tema della serata ricordando come i compositori del passato fossero profondamente contemporanei della propria epoca, felici di essere amati dal pubblico, a differenza di quanto paludati rappresentanti della musica attuale vanno proponendo quasi ad accusare gli altri di non essere capiti. E’ invece nel rispetto profondo delle emozioni del pubblico e dei mezzi che l’epoca in cui viviamo mette a disposizione che il musicista si inserisce nel solco di quanti lo hanno preceduto innovando o conservando secondo il gusto e la fantasia.
In questo quadro Burbi, fiorentino affermatosi in tutto il mondo, ha sottolineato l’importanza del cinema che richiede la musica per accompagnare e definire le scene. Utilizzando gli involontari attori Leonardo Belloni – cui va il merito dell’ideazione della serata – e Paolo Penco – al quale lo lega una amicizia fin dalla gioventù – Burbi ha dimostrato come semplici scene siano totalmente diverse a seconda siano accompagnate o meno dalla musica che ne definisce gli ambiti. Ha quindi proposto all’ascolto sette stralci ad proprie opere, tra le quali un poderoso Kyrie, invitando gli amici presenti a un breve dibattito che ha visto gli interventi di Cigliana, Isler, Ambrosini, Penco, Querci Favini, Rogantini. A tutti il M. Burbi ha riservato pensieri originali e tratti da un’esperienza personale e professionale di altissimo livello che hanno reso la serata una delle più interessanti di quest’anno.