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Luciano Bozzo è professore Associato presso la Facoltà di Scienze Politiche «Cesare Alfieri» dell’Università di Firenze, dove tiene i corsi di Studi strategici e Tecniche negoziali e di mediazione; insegna inoltre Relazioni internazionali al Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna. E’ direttore del Centro universitario di Studi Strategici e Internazionali (CSSI) dell’Università di Firenze.

Tra l’ottobre 1998 e la fine del 2000 ha partecipato a varie attività di Confidence and Security Building nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina, nel quadro dell’attuazione degli accordi di Dayton, in qualità di assistente del Rappresentante Personale del Chairman in Office dell’OSCE. E’ il nome stesso di rivoluzione che mal si adatta, nell’analisi del prof. Bozzo, ai movimenti che stanno modificando l’assetto dei Paesi del Nord Africa e del Vicino Oriente. La forte pressione giovanile (alcune nazioni hanno una popolazione di

 

under-25 pari al 50% e oltre) la crisi economica e alimentare e la facilità di comunicazione tra persone fortemente secolarizzate e che possono vedere attraverso internet e la tv il mondo esterno, tutti questi sono fattori determinanti per quello che sta succedendo. Ne emerge un mondo senza superpotenze e caratterizzato da forte instabilità con un’area, dal Pakistan al Marocco, terribilmente incerta e pericolosa. I giochi delle potenze europee e perfino dell’America sono in questo campo molto meno efficienti d’un tempo e potranno dar luogo ad ulteriori difficoltà. Un ampio dibattito, protrattosi oltre le 23, ha dimostrato – come ha detto il presidente in apertura di seduta – che il tema “rivoluzionario” – eravamo al 14 luglio – incontra forte interesse.