anno 2023 2024      

 

Negli anni del Covid le altre malattie non sono sparite e continuano a richiedere attenzione e sostegno a malati, loro famiglie e a medici e ricercatori che cercano di debellarle. Sul fronte dell’assistenza è particolarmente significativa l’attività dell’ANT, fondata a Bologna nel 1978 ed oggi diffusa in tutto il Paese, per assistere le persone colpite e le loro famiglie.

Per farlo è in atto il sistema dell’eubiosia (termine che deriva dal greco antico e che significa buona vita) posto alla base dell’operato di Fondazione ANT per garantire al malato oncologico la qualità e la dignità della vita nel difficile momento della malattia. La dott.ssa Leoni, in collegamento col Firenze Est dallo studio del past-president Martini, delegato fiorentino dell’ANT ha spiegato come l’assistenza si concretizzi gratuitamente a domicilio dei pazienti mediante un supporto globale anche per la sua famiglia. Negli anni del Covid le altre malattie non sono sparite e continuano a richiedere attenzione e sostegno a malati, loro famiglie e a medici e ricercatori che cercano di debellarle. Sul fronte dell’assistenza è particolarmente significativa l’attività dell’ANT, fondata a Bologna nel 1978 ed oggi diffusa in tutto il Paese, per assistere le persone colpite e le loro famiglie.

Le unità operative del progetto Eubiosia, specialistiche e multidisciplinari sono presenti in 11 regioni italiane (31 province): professionisti (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, farmacisti e funzionari) che portano a casa dei malati prestazioni sanitarie pari a quelle ospedaliere, garantendo inoltre un sostegno umano, sociale e psicologico all’assistito e ai suoi cari.

Ma nulla di tutto questo sarebbe possibile, ha concluso Martini, senza le migliaia di persone che donano cifre piccole e grandi, acquistano prodotti nei banchi dell’ANT e ne sostengono le iniziative. In questa positiva frammentazione è anche la forza della Fondazione favorendo sia un flusso che non può interrompersi per la delicatezza degli impegni e nello stesso tempo per la diffusione del messaggio.

In considerazione dell’attuale sfavorevole andamento epidemiologico è stato deciso cautelativamente il rinviodell’iniziativa, che doveva svolgersi alla Tuscany Hall, ad una data che verrà comunicata al più presto possibile, allo scopo di mantenerne il primario carattere di socialità e di comune condivisione. Stasera quindi si è trattato di una anteprima su ZOOM alla quale hanno partecipato – con oltre 200 rotariani – numerosi ospiti. Ripercorriamo la serata,presentata non senza qualche difficoltà da Sandro Addario e Lucia Petraroli. Nuovo a Firenze ma con il ricordo recente dell’amore per il Tricolore a Trieste, il Prefetto di Firenze Valerio Valenti ha sottolineato la passione sportiva che siaccompagna alla bandiera ma ha anche ricordato che talvolta i colori nazionali non vengono onorati da bandiere male esposte e lacere: “Non è un problema di multe ma di costruire il rispetto per la bandiera nel cuore di ciascuno” haconcluso il prefetto, non mancando di chiedere bandiere sostitutive al governo per dove necessarie.

Il Governatore del Distretto 2071 Fernando Damiani ha portato un emozionato saluto legato alla gioia di esporre la bandiera in tutte leriunioni rotariane. L’assessore Guccione ha salutato i presenti dal Comune completando il lungo prologo. Finalmente, l’eccezionale anno 2021 dello sport italiano ci ha condotto al ricordo del Tricolore issato sui pennoni più alti delle premiazioni alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo, attraverso la testimonianza di Giovanni Malagò, presidente del CONI che a fianco delle emozioni vissute ha descritto la viva attesa per i risultati delle Olimpiadi Invernali che si apriranno a Pechino a fine mese ma che, soprattutto, vedranno il passaggio della bandiera olimpica a Milano e Cortina che le organizzeranno dal 6 al 22 febbraio 2026.

Ancora sull’onda del ricordo, Francesco Franchi, figlio dell’anticopresidente della federazione calcio Artemio, ha condiviso i meriti del padre di cui ricorre, il giorno 8, il centenario della nascita.

Ecco poi i campioni: Ambra Sabatini, Viviana Bottaro, Giulio Calabrò, Francesco Bocciardo, Simone Ciulli e Lorenzo Zazzeri. Ciascuno con la sua storia, qualche conoscenza di Rotary e dei volti sereni e simpatici pur essendo chiaro che le competizioni sono tutt’altro che semplici da gestire e ci voglia enorme disciplina.

Bandiera dispiegata, dunque e attesa per la vera iniziativa, quella pubblica, a primavera, quando sarà resa nota anche la “classifica” del concorso per le scuole di cui stasera abbiamo visto un video, dal quale è tratta la nostra immagine del pallone tricolore che entra in classe, goal!

Mentre a Firenze si attende il risultato del concorso internazionale per il rinnovamento dello stadio comunale, ecco una carrellata sugli stadi nuovi e rinnovati in Italia e all’estero, un modo per comprendere lo stato dell’architettura dei grandi impianti sportivi, opere che interpretano lo spirito di ogni epoca in cui tuttavia non cambia il desiderio naturale dell’uomo di riunirsi.

L’arch. Masiello, che parlava dallo studio del past-president Martini, da dove è stato stabilito il collegamento presenti il presidente Giuliattini e l’amico Martini, ha affrontato il tema storico degli stadi degli anni trenta come quelli costruiti a Roma da Piacentini e finalmente al fiorentino terreno del Comunale (dapprima Giovanni Berta poi Artemio Franchi) che in 90 anni non ha accolto solo i due scudetti viola ma (e andrebbe ricordato anche a qualcuno in America) decine di grandi eventi sportivi, dai meeting di atletica ai traguardi del Giro d’Italia, storiche partite di rugby (Italia – Sud Africa 20-18 19 novembre 2016) e concerti straordinari.

Ma gli stadi moderni hanno bisogno di servizi, parcheggi, copertura, negozi ecc. cui la conferenza dell’arch. Masiello ha dedicato ampio spazio confrontando le esigenze di oggi con quelle storiche. Nel momento della polemica, il Firenze Est ha offerto una riflessione pacata, tecnica e di prospettiva.

Greta Martini che appena rientrata ci ha scritto come “l'esperienza al RYLA internazionale sia stata veramente formativa e piacevole. In due giorni ho potuto imparare cose su di me che non sapevo, ho potuto scavarmi nel profondo, ponendomi domande che non hanno una facile risposta e soprattutto ho imparato a mettermi alla prova, sfruttando i miei punti di forza e cercando di smorzare le debolezze grazie all'aiuto di Isabelle e Pascal”.

Tre gli aspetti fondamentali: conoscere strumenti nuovi di interazione (parlare in pubblico, come affrontare colloqui, come sviluppare la propria presenza in linkedin) ma anche 48 ore di immersione in una realtà linguistica diversa e nonostante fosse a Parigi, Greta ha dovuto tira fuori il suo miglior inglese giacché non si era “mai trovata nella situazione di dover parlare solo ed esclusivamente una lingua che non è la mia, soprattutto non solo nell'interazione interpersonale, ma anche nel Public Speaking.

Anche questa sfida mi ha dato una spinta importante, aumentando la mia sicurezza e anche la mia fluidità linguistica”. Ultimo aspetto le conoscenze fatte ma nella “condivisione di valori e principi che mi hanno ispirata”. E’ il miglior premio per il Firenze Est e il sostegno dato all’iniziativa di Daniel Haumont e degli amici del RC Paris La Défense Courbevoie, nostro club contatto della Quadrangolare.

Al RYLA di quest’anno è tornata anche la nostra Claudia Caluori che fu anni fa la prima nostra partecipante portando ai presente il suo percorso professionale, contrassegnato da molte esperienze internazionali.

In apertura della riunione il presidente ha annunciato il passaggio in remoto delle prossime riunioni, almeno per tutto febbraio, prendendo atto – insieme con i presidenti di area – che la partecipazione alle riunioni è molto calata a causa dell’incertezza epidemiologica.

In apertura della riunione il presidente ha annunciato il passaggio in remoto delle prossime riunioni, almeno per tutto febbraio, prendendo atto – insieme con i presidenti di area – che la partecipazione alle riunioni è molto calata a causa dell’incertezza epidemiologica. L’ing. Zurlo in due tempi, prima e dopo cena, ha illustrato caratteristiche, stato e prospettive dei lavori nel nodo ferroviario di Firenze dell’alta velocità (Schema Italferr In blu scuro il tunnel cittadino).

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L’infrastruttura comprende due importanti realizzazioni: la stazione sotterranea disegnata dall’arch. Foster nella zona Viale Redi – Viale Belfiore e il sottoattraversamento di circa 7 km della città sull’asse Rifredi - Fortezza – Campo di Marte.  E’ un progetto complicato e da tempo fermo per le note vicende, alcune anche giudiziarie. La grande fresa, tuttavia, è sempre efficiente (viene accesa regolarmente all’inizio del tunnel al Campo di Marte) e pronta a partire per compiere in sette anni l’intera galleria, in due canne, che realizza direttamente, scavo, sottrazione del materiale (avviato in treno alla antica miniera di Santa Barbara in Valdarno) e rivestimento/consolidamento in calcestruzzo, secondo una tecnica collaudata da imprese italiane in tutto il mondo, a 26 metri sotto la città, dove i treni viaggeranno a 100 km all’ora per non mettere a rischio la struttura urbana.

Un progetto vecchio di trent’anni, volto a liberare i binari di superficie a vantaggio del traffico ferroviario locale ma anche a sottrarre a Santa Maria Novella il suo ruolo di stazione terminale per attestare i treni ad alta velocità alla Foster collegata con un people mover (e con la già esistente tramvia). Zurlo, che ha sottolineato l’importanza del corridoio ferroviario Brennero – Mediterraneo di cui fa parte il nodo di Firenze, ha anche prospettato l’impegno di lavoro, rispetto ambientale e ricerca tecnologica che il progetto fiorentino, del valore di 3 miliardi, possiede e potrà mettere a disposizione del futuro, sempreché sia effettivamente realizzato perché la tecnica deve poi incontrare (e talvolta scontrarsi) con la burocrazia, la politica e la storia di un Paese complicato come il nostro.

Un bel colpo d’occhio deve aver assicurato la sala centrale di Villa Viviani dove si sono riuniti quest’anno numerosi soci del Firenze Est per la tradizionale festa degli auguri. E un bel risultato ha ottenuto anche il service impostato per la serata a favore dell’ANFASS con oltre 700 euro raccolti.

Un augurio speciale hanno ricevuto Fabio e Luisa Azzaroli per la nascita del loro primo nipote, Jacopo cui è andata la tutina di rotariano del futuro (foto a destra).

Molto attivi gli amici del Rotaract che hanno offerto fiori alle signore, condiviso la serata con i rotariani e aiutato Tommaso Bellucci nell’animazione come sempre brillante.Grazie a Stefano Selleri anche quest’anno la festa degli auguri ha avuto il suo momento enigmistico. Ne abbiamo tratto il supplemento diffuso con questo bollettino. I disegni, a proposito, sono proprio suoi, originalmente realizzati per l’occasione!